La figura di San Secondo Martire, patrono della città di Asti a cui è dedicata la Collegiata, viene ricordata anche il 29 marzo.
Secondo (I secolo – 30 marzo 119) fu un grande amico di Saprizio, prefetto delle Alpi Cozie. Incontrò Calogero, capo delle guardie del prefetto di Brescia, Italico, che, convertitosi al Cristianesimo, venne imprigionato nelle carceri della Torre Rossa astigiana.
Secondo, che aveva conosciuto il Cristianesimo grazie a Calogero, partì successivamente con Saprizio per un viaggio, in cui si avviò alla conversione. Saprizio cercò di fare allontanare Secondo dalla fede cristiana, anche usando la tortura, ma non ci riuscì. Per questo lo condannò a morte. Si tramanda, però, che la notte prima del martirio, Secondo sia stato liberato da un angelo e portato in carcere ad Asti, dove si trovava l’amico Calogero. Saprizio fece quindi ritorno ad Asti, prescrivendo il martirio di Calogero ad Albenga e Secondo fuori dalle mura astigiane, decapitandolo. Correva l’anno 119. San Secondo fu sepolto e sopra sorse in seguito la chiesa dedicata alla sua figura.
ASTE NITET MUNDO SANCTO CUSTODE SECUNDO
Secondo, per la tradizione iconografica, è raffigurato a cavallo, con in mano uno stendardo rosso crociato di bianco, con vesti da soldato romano, con il motto «Aste Nitet Mundo Sancto Custode Secundo».
San Secondo si festeggiò, inizialmente, il 29 o 30 marzo, giorni di Quaresima. Questo portò a spostare le festività patronali dopo la prima domenica di Pasqua. Infine, papa Pio VII, nel 1818, la fece slittare ancora una volta al primo martedì di maggio, data che si celebra ancora oggi.
LA COLLEGIATA DI SAN SECONDO
Sa affascinare turisti, ma anche astigiani che quotidianamente ci passano per andare a lavorare.
La Collegiata di San Secondo, chiesa gotica tra le più antiche di Asti, si erge in una posizione centralissima, a fianco del palazzo municipale.
La costruzione, la cui fondazione risale a prima dell'anno 1000, è dedicata a San Secondo, patrono di Asti. Per la tradizione, la Collegiata sorge proprio nel luogo in cui il Santo è stato martirizzato e sepolto. Nel tempo divenne il secondo polo della città, dopo la Cattedrale. Intorno al 1256 iniziò la costruzione della chiesa attuale. La sottostante cripta del Santo e l'imponente campanile sono gli unici elementi che, oggi, permettono di ipotizzare la forma che aveva la chiesa tra il X e XI secolo. La costruzione subì diversi cambiamenti nel corso della storia, per poi essere terminata nel 1462. La Collegiata è suddivisa in tre navate irregolari, di cui la centrale è la maggiore.
In particolare, la facciata è tripartita, con tre portali gotici. Sopra quello centrale si trova una lunetta, con scolpito Cristo che risorge dal sepolcro, in un bassorilievo del Quattrocento. La statua del Santo è invece una copia dell'originale trecentesco.