Attività / Salute e benessere

OGNI PESO, SE AFFRONTATO IN DUE… PESA MENO

La dottoressa Sara Clemente dello studio LiberAnima ci parla dell’importanza dell’alimentazione

Irene Conte

STUDIO LIBERANIMA

I sogni son desideri… è questa la canzone a cui viene naturale pensare quando si ascolta la storia di Sara Clemente. «Un giorno ho avuto un brutto incidente, che mi ha cambiata, fisicamente, ma soprattutto interiormente. Da allora, ho capito che, se avessi potuto aiutare anche solo una persona, tutto nella mia vita avrebbe avuto un senso, pure ciò che all’inizio mi sembrava impossibile accettare. Non a caso, una parola che sento mia è “entelecheia”, diventare ciò che si è destinati a essere. Poi, una notte ho sognato una mano che scriveva, in corsivo, LiberAnima. Il giorno dopo, mi sono decisa ad aprire il mio studio che si chiama proprio così, liberanima». Sara è, come dice lei, “mille cose”: da nutrizionista e consulente scientifico del comportamento alimentare a personal trainer, da massaggiatore sportivo Coni e operatore abilitato taping elastico a counselor relazionale e life coach. Ma più di tutto Sara è una persona che ascolta, con rispetto e delicatezza e mette in campo ogni sua conoscenza e competenza per aiutare chi ha di fronte.
“IL CIBO È LA NOSTRA POSSIBILITÀ
DI FARE OGNI GIORNO
LA SCELTA GIUSTA”
CIBO E LOCKDOWN
In questo particolare momento storico, si è verificato un peggioramento nel rapporto con l’alimentazione. Questo perché da una parte l’attività fisica è stata ridotta o addirittura
accantonata, dall’altra il cibo è sempre a portata di mano, nel frigorifero che abbiamo alle nostre spalle durante lo smart working, sulla mensola posta sul tavolo su cui facciamo lezioni a distanza… «Spesso – spiega la Clemente – il cibo viene vissuto in maniera compensativa, come se potesse risolvere le nostre paure, le nostre ansie, la nostra tristezza, la nostra rabbia. Dobbiamo, invece, prima di tutto, allontanarci dall’idea di alimentazione che consola, che abbraccia, che allontana la noia… Il cibo è unicamente benzina e come tale va riconosciuto. Soprattutto in questo periodo in cui ci è stato tolto ogni altro modo per pensare a noi, dall’estetista agli amici».
NON DIETA, MA STILE DI VITA
Parlare di alimentazione significa, dunque, parlare di benessere a 360 gradi. Per questo, è importante rifletterci, riconoscere al cibo la sua funzione importantissima in quanto cibo – non come sovrapposizione alle emozioni. Per questo, tuttavia, non si ricorre a diete. «Odio la parola dieta – sorride Sara – credo di non averne mai fatta una. Anchea perché il concetto di dieta ha un termine, dopo il quale sembra che tutto ci venga concesso. Io preferisco parlare di stile di vita e, dunque, di stile di alimentazione. Un modo per cercare di
essere sempre la versione migliore di noi stessi».
UN APPROCCIO AD PERSONAM
La differenza tra il metodo di LiberAnima e quello di altri nutrizionisti è l’approccio personale. Non vi sono prescrizioni personali, ma si pensa insieme a come poter crescere e migliorare. «È inutile – puntualizza la nutrizionista – che io consigli pasti lunghissimi da preparare a persone che non hanno il tempo per cucinarli, per esempio. A ciascuno dei miei pazienti chiedo chi cucina, come si svolge la propria giornata, per poter costruire un modello di alimentazione efficace, ma al contempo realizzabile. Per fare questo, occorre liberarsi di ogni sovrastruttura sociale. Chi viene da me ho bisogno che si dimentichi dei giudizi, dei sensi di colpa, di cercare giustificazioni. Non c’è nulla di tutto questo da fare, camminiamo insieme. E in qualsiasi momento, desidero che sappiano che Saretta c’è, perché qualsiasi peso, anche l’entità ponderale del proprio corpo, se affrontato in due… pesa di meno». Quando parla, Sara si emoziona: «Ritengo di essere una privilegiata a svolgere questo mestiere, perché lavorare sul corpo di una persona è come lavorare su un tempio; per me è un onore. È un onore insegnare che il cibo è la nostra possibilità di fare ogni giorno la scelta giusta, è un onore poter ascoltare le persone, le loro storie, i loro vissuti, le loro voci che si incrinano, il loro coraggio e la loro bravura ad aver capito che ogni tanto è necessario chiedere aiuto e questo è una forza, non una debolezza». 

STUDIO LIBERANIMA
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