Anno nuovo, vita nuova. Anche se nella quotidianità spicciola si fa molta fatica a cogliere le differenze rispetto all’anno scorso, nel caso della nostra Rivista nessun modo di dire potrebbe essere più calzante di questo. Il primo numero di quest’anno, infatti, porta con sé, oltre alle prime tiepide giornate primaverili e al timido risveglio della natura, anche un importante cambio ai vertici della redazione: Giuseppe Calloni, lo storico direttore, lascia le redini nelle mani fidate ed esperte di Stefano Vergano, che gli succede alla guida della Rivista. Un passaggio di testimone che apre le porte a cambiamenti e a sfide che diventeranno per tutti noi collaboratori un motivo di crescita e uno stimolo a fare di meglio, senza per questo mettere in discussione i principi su cui si è sempre basato il nostro lavoro: la serietà dell’informazione, l’originalità del prodotto e l’occhio di riguardo nei confronti dei nostri affezionati lettori. Dare notizia del nuovo assetto della Rivista non è di per sé un compito difficile, mentre ben più arduo si prospetta tracciare il profilo di chi si è occupato di queste pagine con tanto zelo negli ultimi tempi e di chi si appresta a seguire il suo esempio avendo tutte le carte in regola per riuscirci nel modo migliore. Tuttavia, molto meno professionale e corretto sarebbe tacere la biografia dell’ex-direttore e quella del suo successore, dando per scontato che entrambi abbiano collezionato, a mo’ di medaglie appese al petto, un nutrito numero di riconoscimenti, vuoi per l’esperienza acquisita sul campo, vuoi per un’abilità innata che si sono portati dietro fin dalla nascita e che è cresciuta nel corso degli anni, vuoi per ambedue i motivi. Incasellare nelle strette gabbie della definizione di “giornalista” la vulcanica e poliedrica personalità di Giuseppe Calloni sarebbe alquanto riduttivo, eppure non gli si può negare di aver rappresentato in questo settore un’autorità per il mondo dello sport astigiano. Diplomatosi alla Scuola di giornalismo di Urbino negli anni Ottanta, Giuseppe ha lavorato a lungo per La nuova provincia e per la Gazzetta d’Asti prima di approdare alla nostra Rivista. È stato insegnante di educazione civica allo IAL, presidente del CSI (Centro Sportivo Italiano) di Asti per 40 anni e ha contribuito, per conto del Coni, all’organizzazione di molteplici incontri di pallavolo e di calcio al Palazzetto. Il suo amore per lo sport l’ha portato a consacrare l’intera vita alle manifestazioni agonistiche, di cui è stato arbitro e fedele cronista, a tal punto che, come afferma la figlia Daniela, «la domenica sera in casa nostra c’era un silenzio religioso perché mio padre doveva trascrivere i risultati delle partite. È una figura esemplare e una persona di buon cuore che ha saputo guadagnarsi la stima e il rispetto di tutti grazie alla sua costanza e al suo altruismo». Un percorso diverso ma non meno avvincente quello di Stefano Vergano, brillante penna della nostra Rivista da ormai cinque anni e ora promosso di grado. «Non mi piace parlare di me» ha esordito bonariamente nell’intervista che ci ha concesso e da cui non ha potuto schermirsi; qualche momento per riscaldarsi e poi parte senza esitazioni. Una laurea triennale in Scienze biologiche ad Alessandria e una magistrale in Scienze e Tecnologie alimentari a Milano, Stefano abita a Viarigi («In quei posti in cui JustEat non arriva, tanto per intenderci ») e lavora per un’azienda nel campo della ristorazione occupandosi di controllo qualità. Il sogno di diventare giornalista è da sempre nel cassetto del suo comodino e così, dopo le superiori, si avvicina a questo mondo iniziando a scrivere per un noto settimanale di Asti. «Il mio maestro è stato don Croce: con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto perché mi ha dato la fiducia di cui avevo bisogno, incoraggiandomi a intraprendere questa strada». Strada che lo porta a diventare a tutti gli effetti pubblicista iscritto all’albo del Piemonte nel 2017. Amante degli animali (“Ma non dei rettili”) e appassionato di musica di ogni genere, tra gli hobby che coltiva Stefano mette al primo posto lo sport: «Mi piace sia vederlo che praticarlo: appena ho un po’ di tempo libero inforco la bici o salto in sella alla mia moto da cross e mi faccio un giretto. Alla sera, quando torno a casa, non guardo mai film o serie tv perché preferisco dedicarmi alla lettura dei quotidiani: so che la rassegna stampa si fa al mattino ma per me il momento ideale è dopo cena, quando sono tranquillo e rilassato». In merito alla nuova sfida a cui è chiamato si dice fiducioso: «Mi sento onorato di prendere il posto di Giuseppe: si tratta di un riconoscimento significativo e ce la metterò tutta per dare il massimo». A Giuseppe vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per aver portato avanti con passione e con sentimento la direzione della Rivista; a Stefano vanno i complimenti, i sinceri auguri e il coro di “in bocca al lupo” da parte di noi giornalisti, dei grafici e dell’editore Teresa Lorusso, tutti consapevoli che saprà dimostrarsi all’altezza dell’incarico e che ci guiderà verso nuovi orizzonti e ambiziosi traguardi con quel tocco di genuina semplicità con cui abbiamo imparato a conoscerlo e grazie a cui ha saputo meritarsi a pieno titolo tutta la nostra stima.