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GRANO SARACENO, IL "FINTO CEREALE" GLUTEN FREE

Non è un legume né un cereale, ma raccoglie caratteristiche nutrizionali uniche

Stefano Vergano

ORT E PAROT

ORIGINI Il termine “grano saraceno” potrebbe ingannare circa le origini del seme spesso ritenuto autoctono siciliano, viste le influenze arabe che hanno caratterizzato il passato dell’isola. In realtà questo “cereale non cereale”, dalle mille proprietà positive, è coltivato soprattutto nell’estremo Nord Italia, in Valtellina e in Alto Adige (ma anche in paesi come Russia, Polonia, Francia, Usa e Canada). Le sue origini però sono asiatiche e molto antiche. In particolare, la coltivazione del grano saraceno ebbe inizio in Cina e in Siberia, per poi diffondersi anche in altri paesi orientali e mediorientali e arrivare infine in Occidente nel Medioevo, intorno al 1400. Sull’origine del nome “saraceno” ci sono diverse teorie, così come su quale popolo sia stato il primo a importare la pianta in Europa, ma l’ipotesi più accreditata lega il nome al fatto che la pianta sia stata importata proprio dagli Arabi, i cosiddetti Saraceni. È certo che arrivò in Italia agli inizi del 1500.

PROPRIETÀ BENEFICHE

Il grano saraceno non è un cereale e neanche un legume, eppure presenta le caratteristiche nutrizionali di entrambi. Il seme è composto principalmente da amido e da proteine di elevato valore biologico (ricche, dunque, di aminoacidi essenziali come lisina, treonina e triptofano). Non contiene glutine, quindi può essere tranquillamente utilizzato da tutti coloro che soffrono di celiachia. Anche i sali minerali sono presenti in gran quantità, in particolare ferro, fosforo, zinco, selenio e potassio, così come gli antiossidanti, tra i quali spiccano la rutina e i tannini, che hanno la proprietà di rafforzare la parete dei capillari. Rimineralizzante ed energetico, è ideale come tonico in periodi di stanchezza e affaticamento. È infatti ricco di amminoacidi essenziali, sali minerali e vitamine. È benefico per il sistema cardiocircolatorio e per i problemi di ipertensione. In particolare la rutina, un flavonoide antiossidante di cui questo alimento è ricco, rafforza le pareti dei vasi capillari e aiuta il microcircolo. Non contiene colesterolo e aiuta ad abbassare quello cattivo, grazie al suo elevato quantitativo di fibre, che contrasta l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale. Diversamente dalla maggior parte dei cereali, grazie alla presenza di tutti gli aminoacidi essenziali in proporzione ideale, il grano saraceno può essere consumato anche da solo per beneficiare al massimo dei suoi nutrienti e delle sue proteine, senza bisogno di abbinarlo ai legumi.

UTILIZZO IN CUCINA

Il grano saraceno si può cucinare in diversi modi, a seconda di come lo si acquista. Può essere venduto sia in chicchi che come farina. I chicchi hanno una forma particolare, a triangolo, un colore che varia tra il marrone e il rosa e sono utilizzati sia per preparazioni dolci che salate. La prima cosa che si deve fare quando si vogliono cucinare questi chicchi è lavarli bene sotto l’acqua, per eliminare eventuali saponine rimaste sulla superficie, e poi cuocerli per circa 20/30 minuti in acqua. Una volta cotto, il grano saraceno può essere usato per impreziosire e donare gusto a minestroni e zuppe. La farina di grano saraceno, invece, è molto particolare e si adatta perfettamente sia a ricette dolci che salate. Ha un lieve sentore di nocciola, che rende ogni preparazione un’autentica delizia.

LA CURIOSITÀ

La farina di grano saraceno è molto adatta (senza abusarne) per i cani: ricca di vitamine, senza glutine e grain free (dato che non è un cereale) è ottima per fare dei biscottini semplicissimi realizzabili utilizzando poco latte di cocco o frullando la farina con qualche scarto di mela e poco yogurt. Il grano saraceno in stato naturale, inoltre, è magnifico come foraggio per i bestiami.

 

FRITTELLE DOLCI AL GRANO SARACENO

INGREDIENTI

180 gr di farina di grano saraceno 3 tuorli d’uovo 100 ml di latte sale rosa olio di cocco frutta fresca 1 cucchiaio di lievito in polvere 1 pizzico di cannella macinata 2 banane 1 cucchiaio di miele PREPARAZIONE Mettete tutti gli ingredienti nel frullatore e frullate per creare la pastella per il pancake. Scaldate un po’ di cocco in una padella a fuoco medio e, una volta che la padella è bella calda, versate un po’ della pastella nella padella. Cuocete fino a quando le bolle cominciano ad apparire sulla superficie, poi girate e cuocete sull’altro lato. Ripetete questo processo fino a quando tutta la miscela è esaurita. Infine, impilate le frittelle e decoratele con frutta fresca e altre guarnizioni a scelta.

ORT E PAROT
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