Attività / Salute e benessere

VOLERSI BENE: IL SEGRETO DELL'ETERNA GIOVINEZZA INFERMIERI PROMOTORI DI UNA CORRETTA EDUCAZIONE SANITARIA

Valentina Ferrero

ASTINFERMIERI Studio Infermieristico Associato

Nel 1975 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) decide di archiviare la definizione negativa di salute intesa come assenza di malattia. Si giunge, così, alla nozione di salute intesa come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. Significa che si verifica un passaggio dalla salute dell’organismo a quella della persona che deve riuscire a identificare e realizzare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni, modificare l’ambiente o adattarvisi. La sensazione dello ‘stare bene’ non intende soltanto il non essere ammalato, ma si riferisce, soprattutto, a uno status di benessere generale, psicofisico e sociale per la persona. L’imprescindibile educazione sanitaria, forse appresa a scuola, magari in famiglia ed eventualmente presso i consultori, consiste nell’assimilazione di conoscenze, atteggiamenti, abitudini e valori che mirano a proteggere da un danno alla nostra salute. Spesso, infatti, malattie o problematiche che ci affliggono sono il risultato dei nostri errati comportamenti e stili di vita. I punti fondamentali per uno stile di vita sano che consenta di stare bene il più a lungo possibile sono alla portata di tutti, anche se spesso ce ne dimentichiamo. Non dimentichiamoci che una passeggiata, un pasto più leggero, il consumo di frutta e verdura di stagione, la sostituzione di un bicchiere di vino con una spremuta, la riduzione degli zuccheri, riposare più a lungo ed effettuare controlli sanitari di routine fanno la differenza. Oggi, la sanità italiana è tristemente influenzata da molteplici fattori negativi, come la scarsa conoscenza in materia di igiene e salute della popolazione che diventa, quindi, più vulnerabile e debole. Alcune cause comprendono l’inattuata informazione sanitaria svolta da gran parte dei professionisti sanitari che deriva, a sua volta, da uno scarso aggiornamento oppure dall’uso spasmodico del web attraverso il quale si ricorre all’autodiagnosi di patologie. È attraverso la terapia fai da te che molte persone fanno un uso improprio di farmaci e cure. Il Diritto alla salute sancito dalla Costituzione non è solo diritto all’assistenza sanitaria, ma anche alla qualità della vita, che diventa tanto più pregnante quanto più gravi sono le forme di disabilità che affliggono la persona. Il cittadino possiede un ruolo sempre più evidente nei processi decisionali in ambito sanitario per quanto riguarda il mantenimento del proprio stato di salute e la gestione delle sue patologie. Tuttavia, non tutti dispongono di valide competenze e di corrette conoscenze. Necessitano, pertanto, di una guida preparata, di un riferimento che prenda in carico i loro bisogni e che sia in grado di orientarli verso i molteplici servizi presenti sul territorio. L’educazione è più efficace quando è assicurata da personale che ha ricevuto una formazione specifica e l’efficacia dipende anche dalla qualità delle strategie pedagogiche. L’infermiere deve quindi ricoprire anche il ruolo di educatore. Possono confermarlo i professionisti che, nello studio di Astinfermieri, dimostrano di agire positivamente nella promozione del self care: credono fermamente che un maggiore coinvolgimento e una maggiore responsabilizzazione del paziente riducano le prescrizioni inappropriate. Nel profilo professionale dell’infermiere si parla di «assistenza infermieristica preventiva ». La prevenzione delle malattie è una delle principali funzioni dell’infermiere insieme alla fondamentale educazione sanitaria.

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